
Il 2025 si sta rivelando un anno d’oro per il mattone. Dopo una fase di incertezze, il mercato immobiliare italiano ha ritrovato slancio grazie a due fattori chiave: agevolazioni fiscali vantaggiose e mutui più accessibili.
I numeri parlano chiaro: nel secondo trimestre dell’anno quasi tre acquirenti su quattro – il 72,5% – hanno comprato casa beneficiando dello sconto “prima casa”, la quota più alta degli ultimi due anni. In alcune grandi città, come Roma e Genova, la percentuale sale oltre l’80%.
Questi dati raccontano di una domanda in forte ripresa, alimentata non solo da chi cerca una nuova abitazione, ma anche da famiglie giovani e coppie che, grazie ai tassi più bassi, sono finalmente riuscite a realizzare il sogno di un’abitazione tutta loro.
Acquistare la prima abitazione conviene come non mai. Le imposte da pagare al momento del rogito sono infatti notevolmente ridotte: in molti casi il risparmio supera i 4.000 euro su un appartamento di dimensioni medie, e può arrivare a oltre 15.000 euro per immobili di valore più alto acquistati direttamente da un’impresa.
Non sorprende quindi che molti acquirenti rinuncino a concludere l’affare se non possono usufruire del bonus. Questa agevolazione resta una leva potente, capace di spingere in alto il mercato e sostenere l’intero settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni.

Alla spinta fiscale si affianca la ripartenza dei mutui. Tra aprile e giugno, le compravendite sono aumentate dell’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, dopo il già brillante +11% del trimestre precedente.
Una crescita resa possibile anche dai tassi di interesse in discesa: oggi si aggirano in media intorno al 3,3%, ben lontani dal 4,2% di fine 2023. Questo significa rate mensili più leggere e una maggiore possibilità di accesso al credito, soprattutto per chi fino a pochi mesi fa era rimasto ai margini.
Le banche, forti di una maggiore liquidità, hanno aperto i rubinetti del credito, concedendo importi più elevati e piani di ammortamento più flessibili. Risultato: quasi un acquisto su due avviene ormai con il supporto di un mutuo.
Interessante anche la distribuzione geografica del boom. Se nei trimestri precedenti erano i grandi centri a trainare le vendite, oggi la provincia sorpassa le metropoli: nei piccoli Comuni le compravendite sono salite dell’8,4% su base annua, contro il 7,2% dei capoluoghi.
Le ragioni sono chiare: prezzi più abbordabili, spazi più ampi, una qualità della vita diversa e la diffusione dello smart working, che consente di vivere lontano dalle grandi città senza rinunciare al lavoro. Milano, Roma e le altre metropoli restano comunque mercati importanti – raccolgono circa un terzo delle transazioni – ma mostrano segnali di rallentamento rispetto alla corsa degli ultimi anni.

Il quadro dei prezzi è altrettanto interessante. Nel primo semestre 2025 i valori medi sono cresciuti in modo moderato, segno di un mercato più equilibrato. Roma guida con un +3,8%, seguita da Palermo (+3,2%) e da città come Firenze e Bologna, dove l’aumento si aggira intorno al 2,7%.
A Milano, invece, dopo anni di rialzi, si registra una lieve correzione dell’1,3%. Le nuove costruzioni mostrano andamenti simili: salite a Firenze (+4,2%) e Palermo (+2,6%), stabili o leggermente in calo a Genova, Torino e nel capoluogo lombardo.
Per molti analisti, questi numeri indicano che il picco della corsa ai prezzi è ormai alle spalle. Si apre quindi una fase più matura, in cui la domanda resta robusta ma non spinge più le quotazioni verso livelli insostenibili.
Le prospettive restano incoraggianti. Gli operatori del settore stimano che il 2025 si chiuderà con circa 770mila abitazioni vendute e un fatturato di oltre 162 miliardi di euro, pari a una crescita del 6,8% rispetto al 2024.
Per il 2026 si prevede un ulteriore balzo: più di 800mila compravendite e un fatturato che potrebbe superare i 170 miliardi (+8,4%), con una crescita media dei prezzi superiore al 4%.
Roma, Firenze e Palermo sono le piazze che potrebbero registrare i rialzi maggiori, mentre Milano – già su valori record – dovrebbe mantenere una sostanziale stabilità.
La casa rimane quindi un bene rifugio e un tassello fondamentale della ricchezza delle famiglie italiane. Tuttavia, non mancano le sfide: un eventuale ritorno a tassi più alti o un calo delle agevolazioni fiscali potrebbe rallentare il mercato, mentre la scarsità di nuove costruzioni e la necessità di ristrutturare il patrimonio esistente impongono scelte consapevoli.
Federcasa, come associazione di proprietari immobiliari, consiglia di pianificare con attenzione ogni acquisto. Valutare non solo il risparmio immediato offerto dagli incentivi, ma anche il valore a lungo termine dell’immobile, la sua efficienza energetica e le prospettive della zona scelta, può fare la differenza. Secondo l’associazione, un investimento ben ponderato oggi è la strada migliore per tutelare il proprio patrimonio e affrontare con serenità le evoluzioni future del mercato.

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